Scopri i principi dell'ELSD e le soluzioni di erogazione di gas per ELSD con un generatore di gas azoto.
L'ELSD è uno dei rivelatori più comuni utilizzati con l'HPLC e viene preferito ad altri metodi di rivelazione per analisi come quelle dei carboidrati, degli zuccheri naturali e dei polimeri, oltre a essere utilizzato per una vasta gamma di altre applicazioni.
In quanto rivelatore di massa, l'ELSD presenta vantaggi rispetto ad altri metodi di rivelazione come quella a UV che richiede che gli analiti contengano cromofori e non è condizionato dalle variazioni della fase mobile e dallo spostamento della linea di base del gradiente¹.
Principi di funzionamento
Il rivelatore evaporativo a luce diffusa (ELSD), altrimenti noto come rivelatore di massa evaporativo, è un rivelatore HPLC ad aerosol adatto al rilevamento di componenti non volatili del campione in un eluente volatile. Quando l'eluente (campione disciolto nel solvente in fase mobile) eluisce dalla colonna HPLC, viene convertito in uno spray leggero, o nebulizzato, e riscaldato per far evaporare la fase mobile dalle goccioline ottenute.
La pressione e la portata del gas, la concentrazione del campione e il solvente usato come eluente sono fattori chiave che influenzano la dimensione delle particelle che vengono ottenute dal processo di nebulizzazione ed evaporazione. Ottimizzando questi parametri dovrebbe essere possibile generare goccioline di dimensioni il più possibile uniformi così da migliorare i risultati. Anche la purezza del gas (solitamente azoto) utilizzato è fondamentale, poiché deve essere pulito (oil-free), asciutto e inerte, per evitare una linea di base dal background elevato/rumorosa al fine di ottimizzare la rilevazione, e deve essere disponibile a una portata di 0,5-5,0 litri al minuto.
Per ottenere la massima sensibilità, il raggio delle particelle dovrebbe misurare solitamente intorno ai 4-10 µm, a seconda della lunghezza d'onda utilizzata nel rivelatore. Ciò richiede una bassa pressione del gas (circa 2 bar) con purezza e pressione mantenute costanti durante l'analisi. In genere, le portate del gas sono direttamente correlate alla volatilità del solvente, con basse portate necessarie per solventi meno volatili e più alte per solventi più volatili, con eluenti completamente volatili.
Analisi chiave
Un'analisi chiave che utilizza i punti di forza dell'ELSD è quella degli zuccheri. Uno dei vantaggi che l'ELSD offre rispetto ad altre tecniche di rilevamento come l'IR per questo tipo di analisi è che permette l'eluizione a gradiente degli zuccheri. L'eluizione a gradiente utilizza una serie di solventi con polarità diverse che cambiano in composizione, o in proporzione, così da ottimizzare l'eluizione dei composti. I monosaccaridi, tra i quali fruttosio, glucosio, saccarosio, maltosio, lattosio e raffinosio sono stati studiati in diverse bevande e campioni di frutta, in genere utilizzando una combinazione in fase mobile di acqua e acetonitrile con rilevamento ELSD.
Oltre che per l'analisi degli zuccheri, l'eluizione a gradiente con rilevamento ELSD viene utilizzata anche in analisi quali quelle degli aminoacidi e delle proteine e le analisi dei tensioattivi. Ci sono un certo numero di metodi collaudati impiegati abitualmente in questo campo che si basano sull'ELSD e quindi sull'azoto quale gas di nebulizzazione. Il generatore Solaris Nitrogen produce gas con purezza fino al 99,5% e portate fino a 10 LPM, il che significa che un generatore può fornire gas ELSD a più ELSD. Con un compressore optional, è possibile avere un generatore di azoto dedicato e indipendente che supporti le analisi ELSD.
Generatore Solaris Nitrogen con compressore d'aria impilabile
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- Success with Evaporative Light-Scattering Detection (“Successo del rilevamento evaporativo a luce diffusa”), Craig S. Young, Shimadzu Scientific Instruments Inc., Columbia, Maryland, USA e John W. Dolan, BASi Northwest Laboratory, McMinnville, Oregon, USA.
Il dott. Ed Connor è un application specialist di GC-MS presso PEAK Scientific, Inchinnan Business Park, Scozia, Regno Unito. Prima di entrare a far parte di PEAK nel febbraio 2013, Ed aveva completato il suo dottorato di ricerca presso l'ETH di Zurigo in Svizzera utilizzando la GC-MS per studiare i volatili delle piante indotti dagli erbivori e la loro interazione con gli insetti utili. Si è poi trasferito all'Università di Zurigo dove il suo lavoro si è concentrato principalmente sui metodi di raccolta dei volatili e sulle analisi con GC-MS e GC-FID.